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Storia

La Via Mala è una tra le arterie montane più panoramiche e spettacolari d’Europa: suggestivo ingresso alla fortezza della Val di Scalve, scrigno ricco di risorse naturali incontaminate e custode di un particolare patrimonio storico ed architettonico di notevole valore. Si tratta della Strada Provinciale ex SS n. 294 che, a cavallo delle province di Brescia e Bergamo, attraversa i comuni di Angolo Terme, Azzone, Colere, Vilminore e Schilpario, un emozionante “portale” di ingresso alla vasta area del Parco delle Orobie.

La strada, di costruzione relativamente recente (il progetto risale infatti al 1861) è caratterizzata da due elementi d’eccezione: l’ubicazione e la modalità costruttiva: si snoda, infatti, a mezza costa lungo la forra della valle, una forra di origine glaciale molto profonda e stretta, incisa dallo scorrere costante delle acque del fiume Dezzo. Il tracciato stradale, portato a termine nel 1864 e in alcuni punti coraggiosamente scavato nella roccia, rappresentava la nuova e più moderna alternativa al precedente sentiero, largo appena 80 cm, utilizzato fino al 1860 con le slitte per il trasporto a valle dei minerali ferrosi cavati dalle miniere scalvine. La Valle di Scalve è una ricca zona mineraria, infatti, vi sono le tracce e istoriazioni ancora chiaramente visibili che ne dimostrano lo sfruttamento sin dall’epoca preistorica; l’importanza del luogo era nota anche ai romani, che qui si insediarono continuando l’attività estrattiva.
La realizzazione della Via Mala venne affidata nel 1857 all’ingegnere Fiorini di Darfo: i lavori iniziarono nel 1862 e dopo tre anni la strada era già transitabile. Suggestiva la descrizione che un cronista dell’epoca ne fece nel 1922, sul giornale locale “La Valle di Scalve”: “Alla strada sovrastano d’ambo i lati le muraglie ciclopiche delle due catene che la serrano e fra le cui due sommità splende, come nastro frastagliato, l’azzurro del cielo. Giù nel profondo, il fiume precipita a valle,con salti pazzi ed ampi vortici ed impeti forsennati, e muggia, e romba, e ribolle, poi sosta e riposa in specchi limpidi e tranquilli, per riprendere tosto la formidabile corsa all’abisso…”.
Uno spettacolo sicuramente incantevole per i viaggiatori del tempo che però portava con sé molte insidie, in particolare durante i periodi invernali.
Attualmente la Via Mala presenta ancora tre tratti stradali dismessi, infatti, la costruzione di vari tracciati in galleria ha notevolmente migliorato la viabilità e la sicurezza del transito veicolare, lasciando però in stato d’abbandono i tratti più suggestivi, che pian piano sono stati ricoperti di vegetazione e danneggiati dall’erosione dell’acqua. Il fascino dei suoi vertiginosi precipizi che lasciavano senza fiato i passanti, le sue rigogliose cascate perenni, le sue ricchezze storiche e naturalistiche vennero presto dimenticate.

  • Via Mala di Scalve

    Questa strada è una tra le arterie montane più panoramiche e spettacolari d’Europa (…) risalente al 1861, offre punti panoramici dai quali apprezzare la valle in tutta la sua grandiosa spazialità, esaltando la presenza di orridi, forre e marmitte, in un contesto in cui la natura si manifesta in forme estreme.




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